Si avvicina la fine dell’anno e con essa il tempo dei bilanci.
Com’è stato quest’anno? Ci si confronta con quanto pianificato o sperato e si tirano le somme: si festeggia per un più-tot-percento, ci si rammarica per uno zero-virgola che avrebbe potuto risolvere qualche problema…
Ma sono davvero questi i criteri che voglio utilizzare per valutare il mio lavoro e quello delle persone che lavorano con me?
È quell’incremento di fatturato che mi fa alzare dal letto ogni mattina e mi spinge ad incontrare clienti, persone e organizzazioni, mi guida nel confrontarmi con loro e mi stimola a migliorarmi ogni giorno?
Che senso ha elaborare “mission statement” roboanti, se poi il criterio di misurazione delle azioni di ogni giorno è strettamente legato a risultati economici?
Certo, bisogna essere concreti e riconoscere che per campare occorre guadagnare; ma non dobbiamo confondere il mezzo con il fine.
NON TUTTO CIÒ CHE CONTA PUÒ ESSERE CONTATO
In ErgoSum vogliamo celebrare quest’anno per i passi realmente compiuti verso la diffusione della felicità al lavoro.
Vogliamo che nel bilancio di quest’anno possano esserci le persone con cui abbiamo collaborato; vogliamo contare i ringraziamenti ricevuti da chi ha saputo cogliere nuovi stimoli; vogliamo valorizzare l’impegno di chi ha capito che davvero può fare la differenza sul lavoro; vogliamo capitalizzare gli errori e le mancanze che ci hanno resi un po’ meno felici, ma non meno determinati.
Vogliamo fare come la Nuova Zelanda (è prima ancora il Bhutan) che ha deciso di misurare il successo della nazione sulla base del benessere della popolazione.
Il Governo della Nuova Zelanda si è reso conto che un tasso di crescita del PIL da fare invidia a quello di altre nazioni (+2,5% nel 2019) non ha determinato un incremento degli standard di vita per la popolazione. È corso ai ripari, varando misure di politica economica incentrate sulla “felicità” dei cittadini e sulle modalità con le quali il Governo possa aiutarli a raggiungerla.
Oltre al bilancio finanziario stiamo preparando un bilancio della felicità che sarà ciò che ci guida nella crescita e nello sviluppo per il 2020, magari in Nuova Zelanda! 😉