Baratterei tutta la mia tecnologia per una serata con Socrate.
Steve Jobs
Abbiamo ricevuto una mail da un nostro cliente che nella firma contiene una insolita precisazione: “non mi aspetto nessuna risposa da te al di fuori del normale orario di lavoro o nei giorni festivi”
Potrebbe sembrare una raccomandazione inutile, eppure le statistiche ci dicono che in Italia 71 lavoratori su 100 rispondono alle mail o alle telefonate di lavoro anche fuori orario.
Se anche tu rientri in quel 71% può interessarti sapere che una ricerca di una università australiana ha dimostrato che i lavoratori che rispondono ai messaggi di lavoro fuori orario manifestano un disagio psicologico ed un esaurimento emotivo quasi doppio rispetto alla media.
Insomma, meno connessi e più felici?
Se da un lato essere operativi fuori orario è una attività che limita la possibilità di dedicarsi ad attività che ci possono far recuperare energie fisiche, mentali ed emotive – come fare esercizio fisico, incontrare amici o stare con i propri familiari, dall’altro lato quella mail extra potrebbe procurarci il piacere di mettere una spunta in più nella lunga lista delle attività da svolgere (producendo dopamina, l’ormone della felicità) e così avere una preoccupazione in meno da dover affrontare il giorno dopo.
Ma ha ancora senso parlare di orario di lavoro standard?
E se la soluzione fosse nell’adozione di un nuovo paradigma che permetta ad ognuno di riconoscersi spazi di recupero fisico, mentale ed emotivo in modo flessibile?
Sì, solo se permettiamo ai nostri interlocutori di fare altrettanto.
È quello che propone Laurie Greer, Vice President di NextUp, riconoscendo che ci può essere bisogno di periodi di recupero anche durante le ore consuete di lavoro, come momenti di alta produttività al di fuori dell’orario canonico: occorre essere molto trasparenti su questo, cominciando proprio dal testo che ha scelto di aggiungere alla firma della sua mail
“Lavoro su un orario di lavoro flessibile e su più fusi orari. Quindi, sto inviando questo messaggio in questo momento perché è il più adatto alle mie esigenze.
Sentiti libero di leggere, agire o rispondere quando ti risulta più conveniente.“
Se ti piace l’idea, ecco altri esempi che possono ispirarti per aggiornare il testo della firma delle tue mail e diffondere un paradigma in cui la felicità al lavoro si costruisce con il rispetto dei propri tempi e di quelli altrui.
“A causa del mio nuovo bilanciamento tra famiglia e lavoro, potresti ricevere le mie e-mail al di fuori del tuo consueto orario di lavoro.
Per favore, non sentirti obbligato a rispondere prima della ripresa delle tua normale attività lavorativa”.
“La mia giornata lavorativa potrebbe essere diversa dalla tua giornata lavorativa.
Per favore, non sentirti obbligato a rispondere al di fuori del tuo consueto orario di lavoro”.
“A volte invio e-mail fuori orario; non mi aspetto che altri lo facciano”.