Com’è andato quest’anno?
È stato ricco di successi e soddisfazioni? Festeggiamo!
Ci sono state fatiche e delusioni? Festeggiamo!
Comunque sia andata, a dicembre celebriamo la fine di quest’anno e l’approssimarsi del prossimo.
Ma cosa ci sarà da festeggiare? Tanto più che questa cosa della fine dell’anno è solo una convenzione, poi si cambia calendario e si ricomincia da capo…
Sarà anche solo una convenzione, un rituale, ma è uno di quelli che ci fa stare bene e ci rende felici.
In ogni epoca le varie tappe della vita sono accompagnate da cerimonie e rituali che segnano il passaggio da un’età all’altra, da una situazione ad un’altra, e la fine dell’anno è uno di questi rituali che ci aiutano a segnare il nostro cambiamento.
Tutti noi abbiamo bisogno di dividere il tempo in porzioni, per non sentirci sopraffatti da questo e per poter governare i nostri desideri, i nostri obiettivi e le nostre attività all’interno del tempo che abbiamo a disposizione.
E quando queste porzioni di tempo si concludono, ci guardiamo indietro per cercare di capire se quei desideri, quegli obiettivi o quelle attività si sono realizzati.
Così quando si conclude un ciclo e ne comincia uno nuovo mettiamo a confronto chi siamo diventati con chi avremmo voluto essere.
E se non fossi soddisfatto di quello che ho ottenuto, cosa ci sarebbe da festeggiare?
Festeggiamo anche il solo fatto di essere arrivati fin qui, e soprattutto la possibilità di ripartire, di avere altri 365 giorni a disposizione per riprovarci, per cambiare, per essere più clementi con noi stessi e più consapevoli che – per dirla con Mike Jagger – non puoi avere sempre ciò che vuoi, ma se qualche volta ci provi, ottieni ciò di cui hai bisogno”
Ecco cosa celebrare: quella cosa che magari non volevi, ma che hai ottenuto perché, in fondo anche senza saperlo, ne avevi bisogno.