Anche se il TIME l’ha nominata “Persona dell’Anno” nel 2019, a molti Greta Thunberg non ispira simpatia, figuriamoci se può essere un esempio di Felicità al Lavoro! … Che poi lei neppure lavora. Dunque in che modo potrà mai aiutarci a capire come costruire la nostra Felicità al Lavoro?
Greta non è sempre allegra, gioiosa e spensierata, anzi: in alcuni interventi pubblici è apparsa arrabbiata, scossa e in lacrime; proprio per questo ci piace! Nel nostro modello di Felicità al Lavoro essere felici non significa avere sempre il sorriso stampato sulle labbra o non provare mai emozioni come rabbia o tristezza (per quello forse potrebbero bastare alcune gocce di un buon ansiolitico).
Per noi la Felicità è un sentiero che ciascuno sceglie di percorrere, non la destinazione da raggiungere, ed è normale che su questo sentiero ci possano essere occasioni per provare emozioni meno piacevoli, come la rabbia; ciò che conta è dare un senso a queste emozioni: la rabbia di Greta è l’emozione di chi non vuole rinunciare a costruire un futuro migliore di quello che le viene proposto e proprio in questo sta la sua felicità.
Greta si prende la responsabilità di cambiare il mondo, iniziando da se stessa: sceglie di diventare vegana per ridurre la sua impronta ecologica, e quando ottiene la possibilità di recarsi a New York per tenere un discorso alle Nazioni Unite, decide di compiere 15 giorni di traversata atlantica con una imbarcazione a zero emissioni, con servizi igienici rudimentali – un volo per New York sarebbe stato molto più comodo e veloce, ma avrebbe pompato nell’atmosfera quasi 1.000 kg di anidride carbonica.
Ciò che guida la giovane svedese è una chiara visione di un futuro minacciato dalle scelte di chi intende perseguire una continua crescita economica che non è più sostenibile senza cambiare il sistema.
Ecco perché crediamo che Greta sia nata sotto il segno della Giraffa: perché sa mettere insieme visione e azione, sa focalizzare il suo sguardo sul futuro desiderato vivendo al meglio il momento presente; sa raggiungere con passo elastico gli obiettivi che la guidano e la motivano, convinta che i suoi comportamenti possano influenzare il sistema intorno a lei e che le sue scelte siano l’occasione per dimostrare che ci sono alternative.